CONCORSO DI IDEE | 2OO9 | TRIESTE
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alessia ferrè marco c. cecere massimo devecchi fabrizio raucci alessandra rinaldi bruno vittorio
MA(D)RETERRRA Il “Monumento in memoria dell’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia” sarà il segno tangibile di un episodio altamente significativo per la storia del ‘900, al fine di conservarne la memoria e divenire contributo per la diffusione della conoscenza della storia locale e lo sviluppo di una cultura di pace, tolleranza e di pacifica convivenza tra i popoli. Il progetto MA(D)RETERRRA si pone come elemento che andrà a caratterizzare in modo significativo il luogo in cui sarà collocato, divenendo punto di riferimento principe della zona che si andrà ad identificare in modo stretto con il significato simbolico che il progetto sottende, senza alterare le valenze naturalistico ambientali del sito in senso di area vasta. L’andamento plano altimetrico del sedime su cui verrà realizzato il monumento, una rotonda di tipo ellittico a 5 braccia, ha una pendenza verso l’asse viario che conduce alla città di Trieste e questa caratteristica verrà enfatizzata dal tema del monumento, creando un sistema visivo fluente dall’ex valico di frontiera verso occidente. Le scelte progettuali hanno tenuto conto della localizzazione dell’opera in un’area esposta agli agenti atmosferici e al traffico sostenuto, unitamente alle esigenze funzionali e prestazionali di sicurezza, aspetto e manutenzione. L’utilizzo di materiali “reperibili” in natura, che hanno bisogno di poca – nessuna manutenzione, facilita l’inserimento del monumento stesso nel contesto in quanto le eventuali modifiche di tessitura ed aspetto sono previste come la naturale evoluzione degli stessi materiali prescelti, in sintonia con il circostante skyline costituito dalle altimetrie carsiche. I criteri guida delle scelte progettuali e di inserimento nell’area sono emersi dalla considerazione per cui l’esodo avvenuto doveva venir rappresentato attraverso l’immagine visiva che caratterizza questi dolorosi eventi: l’attesa e le cose. L’attesa è relativa le persone, che stanno in piedi in fila, oppure stanno in piedi per guardare al di là, tenendo bene strette e sorvegliate le proprie cose che, in questi casi, sono unicamente alcune valigie che contengono, simbolicamente, tutta la storia della famiglia. Il titolo MA(D)RETERRRA ha una duplice lettura nella rappresentazione dell’esodo: la terra madre che è riconoscibile in quanto tale e che si vuole raggiungere a tutti i costi e ad ogni prezzo, ma anche il senso di terra e di mare che alle nostre latitudini è da sempre confuso e amalgamato, e dove rimane un’unica certezza nell’uomo che da sempre ha vissuto e navigato in questo mare-terra. La rappresentazione del progetto riprende così l’immagine di un insieme che ricorda persone e cose, posizionato e diluito lungo il “flusso” del declivio dell’area in cui si colloca, quasi fosse in muto avanzamento verso casa. Le valigie, le cose, rappresentate da blocchi regolari di pietra locale in diverse misure ma volutamente enfatizzate nelle dimensioni, stanno in un ritmo quasi dinamico tra le persone, sagome delle donne e degli uomini, anch’esse enfatizzate nelle dimensioni, realizzate in acciaio korten: la prospettiva relativa la visuale del monumento si “muoverà” insieme all’automobilista che percorrerà la rotonda, mutevole nell’aspetto visivo nell’arco dei diversi momenti del giorno e della notte, raggiungendo maggiore pathos nelle ore notturne con l’ausilio dell’illuminazione. La scelta dei materiali per questo progetto si è orientata all’utilizzo di elementi naturali e tipici di queste aree, la pietra e il ferro – con cui si sono costruiti gli insediamenti Istria, Fiume e Dalmazia – in quanto materiali di facile lavorazione e che non necessitano di specifiche e costose manutenzioni, garantendo ampia stabilità nel tempo del colore e la conservazione degli aspetti di superficie. Questi materiali verranno trattati, sulle superfici, con prodotti innovativi volti alla loro protezione, senza alterarne l’aspetto. Questi prodotti conservativi aumenteranno la resistenza agli attacchi biologici e al gelo, anche se i materiali scelti – pietra e ferro – di per sé hanno già ampia capacità di mantenere inalterate le caratteristiche chimico-fisiche, geometriche, funzionali e di finitura, anche sotto l’azione del gelo e del disgelo. Inoltre, questi materiali presentano indubbi requisiti di durabilità, come la resistenza agli agenti chimici con possibilità di pulizia anche di macchie dovute in particolare ad atti vandalici, senza provocarne il degrado. I materiali scelti hanno resistenza anche agli urti degli strati superficiali: si potranno verificare delle lesioni solo in caso di eventi eccezionali e imprevedibili, per cui si possono ipotizzare solo eventuali deterioramenti la cui riparazione può essere considerata normale manutenzione. Infine, i materiali individuati per la realizzazione del monumento presentano resistenza allo strappo degli strati superficiali e resistenza all’acqua, resistenza all’usura. I materiali scelti hanno indubbie qualità fisico-chimiche atte a resistere nel tempo alle azioni dovute sia all’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico automobilistico, come anche allo strofinìo manuale, senza il rischio del verificarsi di abrasioni, perdite di materiale, rigonfiamenti, macchiature non eliminabili, deterioramenti. Per quanto riguarda l’azione del vento relativamente le sagome umane in korten, la cui altezza sarà di mt 4, sono previste delle micro forature sulla superficie in modo da prevenire eventuali effetti di torsione o ribaltamento della struttura. Lo stesso vale per quanto riguarda i requisiti di sicurezza, in quanto i materiali scelti presentano una elevata resistenza meccanica, e sono perciò idonei a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l’azione di sollecitazioni meccaniche quali per esempio dilatazioni termiche o cedimenti del terreno, in modo da assicurare durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Ugualmente, i materiali presentano adeguata resistenza al vento e quindi l’idoneità a contrastare efficacemente l’azione del vento, assicurando così durata e funzionalità nel tempo del monumento nel suo complesso.